Continua il mio viaggio nel significato autentico delle parole della comunicazione, per riscoprirne l’uso adeguato al passaggio epocale che stiamo vivendo.
L’ispirazione di oggi è arrivata pensando a parole come:
- Motivazione
- potere personale
- sfida
oppure
- Raggiungere obiettivi
- Rompere limiti
Partendo sempre dal presupposto che le parole sono neutre, il dubbio sorge rispetto all’identità che assumono nel messaggio che viene divulgato.
La costruzione del messaggio testuale è il risultato di un’immagine che ha prodotto la tua mente in base alle richieste che hai ricevuto dal tuo cliente o al prodotto o servizio che vuoi promuovere, nel caso in cui il cliente sia tu.
Negli ultimi anni sia la comunicazione interna alle aziende che quella esterna, ha motivato all’uso del proprio potere personale per raggiungere risultati e realizzare desideri sempre più ambiziosi, acquistando prodotti o servizi.
Questo tipo di comunicazione ha aderito perfettamente al modello di società che avevamo costruito, dove apparire vincenti, realizzati e sempre pronti a nuove sfide, era ciò che veniva richiesto per essere riconosciuti e accettati.
Un nuovo modello di società
Se possiamo avere dei dubbi su tante cose, appare chiaro che essendo crollati i paradigmi che reggevano quel modello di società, oggi improponibile, dovrai rintracciare nuove identità da dare a queste e ad altre parole.
Un’urgenza avvertita da tutto il mondo della comunicazione che, già all’inizio della crisi, ha compreso perfettamente ciò che stava accadendo, virando su strade più buone.
In un’intervista senza giri di parole, Daniele Cobianchi, CEO di McCann WG Italia afferma:
le aziende saranno chiamate a comunicare a un mondo che sarà cambiato per sempre. Sarà forse la fine dell’era speculativa e il vero inizio dell’era sostenibile.
Già, anche le parole devono essere sostenibili e conoscere bene il destinatario che le leggerà.
Un pensiero che trova alleati in molti player internazionali, che hanno iniziato subito a cambiare passo; è il caso di BMW che con M&C Saatchi sta facendo molto bene, anche grazie alla scelta di un testimonial di spessore come Alex Zanardi, che incarna perfettamente il messaggio di forza spirituale e umana.
Qualcuno si spinge anche oltre; lo fa Fabio Albanese, Founder di Action Brand Events che in un’intervista, che consiglio di leggere per i suoi molti spunti di riflessione, parla di un nuovo umanesimo e del fatto che il business dovrà imparare a venire dopo la comunicazione, adattandosi ai valori e alle esigenze della collettività che la comunicazione avrà saputo rappresentare. E non viceversa.
Identità muscolari che non funzionano più.
Abbiamo bisogno di riscrivere il concetto di potere personale che, per troppo tempo, è stato declinato attraverso il potere della mente razionale, il potere d’acquisto e la visibilità, tutte cose che, oggi, appaiono fuori contesto storico.
Esiste qualcosa di più profondo negli esseri umani e nell’ambiente naturale, riconducibile allo spirito e all’energia, elementi sempre troppo trascurati che oggi possono diventare i protagonisti di questa rinascita comunicativa.
C’è un’immagine che amo e alla quale torno ogni volta che qualcosa turba la quotidianità: restare nello scorrere, in ascolto.
Ci hanno abituato a scappare via dai problemi, a collezionare azioni (a volte inutili) per saltar fuori velocemente dalle situazioni scomode, quando invece restando in ascolto e rintracciando la profondità, si possono trovare modalità più fluide e consapevoli per superare le difficoltà.
Una forza gentile che non scappa dalla complessità, ma l’attraversa con consapevolezza, che ha bisogno di essere, oltre che di apparire e che ha imparato l’inganno del superfluo e il danno che fa al pianeta.
È questo nuovo approccio che dovrai sintetizzare nelle prossime parole, dove il top potrebbe lasciare il posto a una vetta, il fuoco all’acqua, la motivazione all’autodeterminazione, gli obiettivi alla realizzazione di sé.
Affrettati quindi a cambiare il tuo punto di vista su parole e messaggi; il mondo fuori lo ha già fatto e chiede a noi di rappresentarlo con attenzione e rispetto.
Mi chiamo Roberta Marchi e scrivo per aiutare brand e persone a incontrarsi, sia in digitale che live.
Mi appassiona la visione d'insieme e la creatività, che senza analisi è nulla. Credo nella comunicazione che rilascia ispirazioni, come quelle che ho ricevuto viaggiando; l'incontro con culture diverse mi ha insegnato a contaminare le mie certezze per non sentirmi mai troppo al sicuro e restare disponibile al cambiamento.