Quando scriviamo scegliamo le parole che ci rappresentano, quelle che riteniamo efficaci a esprimere i concetti che vogliamo trasmettere; sono scelte che dipendono dalla somma delle nostre credenze, convinzioni e competenze, che formano l’identità verbale: quella che trasmettiamo nei testi.

Se scrivi per te o ti occupi dei copy di altri senza possedere i fondamentali della materia, ci sono cinque regole che ti possono aiutare a lavorare meglio e a ottenere più attenzione dal pubblico.

Struttura il tuo lavoro

Crea sua sequenza di passaggi utili a mantenere nei testi la verbal identity tua o del brand per cui stai scrivendo.

  1. Scelta degli argomenti: da qui parte tutto, senza l’argomento non c’è bisogno del testo e per fare in modo che venga letto, devi chiederti se è utile. Alcuni temi sono facili da individuare, ma con l’andare del tempo, per mantenere vivace il tuo piano editoriale, dovrai scavare per comprendere cosa stanno cercando le persone; saranno proprio loro a dirtelo nei forum di discussione, nei gruppi e nelle community, luoghi virtuali dove si esprimono bisogni ed emozioni.
  2. Struttura del testo: una volta individuato il tema da trattare, hai bisogno di dargli una struttura narrativa che permetta al lettore di seguire con fluidità; individua i punti che vuoi sviluppare e poi dagli una gerarchia, indicando, per ogni punto da trattare, un breve riassunto. Questo esercizio ti permette di costruire una mappa del testo che guiderà il lettore; se costruisci bene la struttura sei a metà del lavoro.
  3. Stesura: «La paura è alla radice della cattiva scrittura» diceva Stephen King – ti riconosci in questa citazione? Io sì e se l’ha provata anche King, vuol dire che è normale, ma va governata. La paura spesso nasce dall’ansia di prestazione e impedisce una scrittura fluida e comprensibile. Di fronte a un testo nuovo, concentrati sulla semplicità, utilizzando il tempo necessario: scrivere velocemente e bene è qualcosa che si ottiene dopo anni e anni di allenamento, quindi respira, lasciando il tempo ai pensieri di comporsi e tradursi in parole scritte, tenendo a mente che in quel testo dovrà risiedere la tua identità verbale, per essere riconoscibile.
  4. Cura: Hemingway diceva che la prima bozza non è mai buona. Partendo da questo assunto, rileggendo il testo concentrati nel sottrarre; è il momento di tagliare le parole che non servono, agevolando la semplicità che non va confusa con la semplificazione; un testo deve essere chiaro, non stupire. Abbi cura inoltre delle norme di stile: alcuni brand hanno un manuale dedicato al quale devi rivolgerti ogni volta che scrivi per loro, serve a difendere l’identità verbale della marca.
  5. Revisione: ci vuole severità nel revisionare i propri testi; a partire dalle regole di grammatica e punteggiatura, fai attenzione agli accenti grave e acuto, alla “d” eufonica, alle coppie di aggettivi, alle frasi fatte che sporcano la scrittura banalizzandola. Se inserisci citazioni o link nel tuo scritto, ricordati del fact checking, per evitare le informazioni non veritiere.

È chiaro che senza caffè e magari la musica giusta, tutto questo non si affronta 😊

Scrivere richiede impegno

Infine, se puoi studia: il fatto che oggi grazie ai social tutti scrivano non significa certo che sia diventato più semplice rispetto al passato, ci siamo solo abituati agli errori di grammatica, ai refusi e a volte alla pochezza del pensiero.

Uno dei miei maestri, Leonardo Luccone, dice che per diventare abili scrittori, servono diecimila ore di applicazione, oltre a conoscenza e competenza, per produrre testi significativi capaci di comunicare davvero.

Se hai rispetto per la scrittura e ti rivolgi a dei buoni corsi o a consulenti che ti guidino, farai un buon lavoro e vedrai i tuoi testi prendere vita ed essere apprezzati.

Essere umano, copywriter, UX writer & event designer at Linguaggi Umani | info@robertamarchi.com | Website

Mi chiamo Roberta Marchi e scrivo per aiutare brand e persone a incontrarsi, sia in digitale che live.

Mi appassiona la visione d'insieme e la creatività, che senza analisi è nulla. Credo nella comunicazione che rilascia ispirazioni, come quelle che ho ricevuto viaggiando; l'incontro con culture diverse mi ha insegnato a contaminare le mie certezze per non sentirmi mai troppo al sicuro e restare disponibile al cambiamento.