La comunicazione di brand, su qualsiasi tema, dovrebbe partire dai dati: il 5,2% delle donne italiane (855 mila) ha subito violenza dal proprio partner e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. Solo nel 2022 le vittime, a oggi, sono 90.

E il 25 novembre le ricordiamo, tutte queste donne che, nella permacrisis in cui ci troviamo ormai da due anni, rischiamo di dimenticare o, peggio, parlarne a sproposito.

Può capitare che il desiderio di coprire i temi più importanti con i contenuti, porti a lavorare più sull’estetica che sul significato, con il risultato di produrre qualcosa di superficiale che, appeso nelle bacheche al sottile filo della banalità, sminuisca brand e argomento.

E non possiamo permetterlo: quindi, come si declina bene un tema così delicato?

Conoscendolo.

Se approfondisco ciò di cui mi accingo a scrivere, comprendo se:

  • ho l’autorità per parlarne, avendo impostato delle azioni a sostegno del tema, oppure no;
  • quel tema mi riguarda perché rientra nei valori in cui si riconosce il mio brand, oppure no;
  • posso essere una voce creativa che aggiunge qualcosa al dibattito culturale, oppure no;
  • non ho nessuna delle tre caratteristiche elencate, ma ci tengo a sostenere quel tema e voglio farlo con rispetto.

Il significato del 25 novembre

Il 25 novembre è la “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, e bisogna scriverlo così; è uno degli obiettivi dell’ONU da raggiungere entro il 2030, data entro la quale, ta l’altro, abbiamo un sacco di cose da fare.

Istituita dall’Assemblea generale ONU il 17 dicembre del 1999, la giornata segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani, che si svolge il 10 dicembre di ogni anno, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

In queste poche righe si trovano tanti significati che possiamo utilizzare, ad esempio, per costruire una serie di post intrecciati al tema principale, con cui proseguire un racconto di sensibilizzazione per il nostro pubblico, che lega il 25 novembre al 10 dicembre.

Perché proprio il 25 novembre?

Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare.

Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Come comunicare l’impegno del brand il 25 novembre?

La comunicazione di brand per questa giornata è una piccola forma di brand activism, che deve spingere a creare una qualche forma di valore per chi legge.

Prima di scrivere è importante cercare ispirazione tra le campagne presenti in rete e per facilitarti questo passaggio, ho scelto quattro brand molto diversi tra loro, che hanno qualcosa da dire e possono ispirare nella costruzione di qualcosa di personale.

Come brand, nel tuo core business, hai elementi che si possono collegare al tema?

  • ActionAid 2021: si esprime all’interno del proprio recinto di ONLUS che lavora per il bene delle persone, utilizzando un fatto realmente accaduto ad una donna che, in procinto di prenderle dal compagno e non sapendo come avvertire la polizia senza essere bloccata, chiama le forze dell’ordine ordinando una pizza margherita, che al compagno è costata la galera (evviva). Il racconto è un espediente per evidenziare quanto la mancanza dell’attivazione di strumenti per la prevenzione, attraverso fondi già stanziati, ma inutilizzati (!) incida sul dilagare della violenza.
  • Ikea 2017: la campagna è accompagnata da un film (link delle slide) che coinvolge la casa, il luogo dove di solito si consuma la violenza domestica e che il brand utilizza con grande intuito per parlare alle donne e spingerle a uscire dalla situazione di abusi nella quale si trovano, rivolgendosi a Telefono Donna per ricevere aiuto. Ho usato la parola “spingerle” perché i copy utilizzati per il digital e lo script del film sono molto netti, carichi di quell’urgenza necessaria a far arrivare un messaggio che potrebbe salvare la vita.

Ora, posto che probabilmente non sei un brand internazionale, puoi scegliere di aderire a quanto già fatto, magari dall’ONU, come fa Benetton, oppure creare una tua narrazione. Scarica qui le slide

  • Campagne dedicate al 25 novembre di ActionAid, Ikea, Onu, Benetton
  • Esempi di campagne comunicazione di brand per il 25 novembre; ActionAid, Ikea, Onu, Mama chat e Benetton

La strategia di contenuti

È arrivato il momento di prendere la penna e iniziare a dare senso al tuo contenuto con (si spera) maggior consapevolezza.

Nella prima parte di questo post, in un elenco di elementi ideali a trattare il tema con autorevolezza, ho inserito possibili azioni per sostenere la causa, qualcosa di facilmente accessibile anche a un piccolo brand: un paio di esempi.

Hai un centro estetico, oppure ti occupi di coaching, magari invece hai un negozio di abbigliamento per donna o una piccola casa di moda e, ancora, potresti essere digital strategist per brand al femminile.

In tutti questi casi, potresti organizzare alcuni interventi interessanti, a basso impatto economico e ad alto valore per il tuo pubblico:

  • una (o più) live (o webinar) di interviste a terapeutǝ che si occupano sia della prevenzione che della cura post traumatica da violenza domestica, con l’intento di spiegare anche come si presentano le relazioni tossiche, per aiutare le donne a non finirci dentro;
  • costruire una collaborazione con associazioni e centri antiviolenza del territorio, con cui organizzare degli incontri nel tuo spazio, oppure online, per raccontare cosa accade davvero alle donne che subiscono violenza e quali sono gli strumenti per il supporto. Una collaborazione che potrebbe portarsi nel tempo, con iniziative di informazione e raccolta fondi, delle quali sarà facile scrivere per fare divulgazione.

I social sono pieni di professioniste che si propongono a brand esclusivamente femminili che però agiscono poco nei confronti dei reali ostacoli al successo delle donne che, prima di fare business, dovrebbero riuscire ad avere una vita normale.

Conclusioni

In alternativa puoi creare connessioni tra il tuo lavoro e la lotta contro la violenza sulle donne: è più complesso ma si può fare.

Una creatività forse può fare poco, ma incrociando le parole del brand con quelle che caratterizzano le storie di violenza, possiamo lasciare qualcosa di noi al pubblico femminile; riuscire a trasmettere anche solo un senso di vicinanza alle donne che ci seguono, assolverebbe a quel minimo di responsabilità sociale che riguarda qualsiasi brand presente sul mercato.

Mentre crei tieni presente che il fenomeno è molto più ampio di quello che vediamo e la maggior parte delle donne non ne parla nemmeno con le amiche più care: i cuori da toccare sono vicinissimi e invisibili.

Con le parole si può fare tanto creando intrecci, giocando con i significati, raccontando storie e costruendo messaggi per dare sollievo e chiarire da che parte sta il tuo brand con i suoi valori.

 

Essere umano, copywriter, UX writer & event designer at Linguaggi Umani | info@robertamarchi.com | Website

Mi chiamo Roberta Marchi e scrivo per aiutare brand e persone a incontrarsi, sia in digitale che live.

Mi appassiona la visione d'insieme e la creatività, che senza analisi è nulla. Credo nella comunicazione che rilascia ispirazioni, come quelle che ho ricevuto viaggiando; l'incontro con culture diverse mi ha insegnato a contaminare le mie certezze per non sentirmi mai troppo al sicuro e restare disponibile al cambiamento.